Come quella corona, eterna...

che pare un cubo, traslucido nell'aria
perché distanza e cielo ingannano
e non sempre serban fedeltà
d'immagine a sostanza. Ma al potere
al potere essi stanno
in perpendicolo,
rapaci minacciosi,
come quelli custoditi in una torre
angolare, così tale geometria
è custode e mi conferma
la simmetrica ruota del Samsara
che fende il sole
e abbaglia come in lampi.

E ruota ruota,
e ruota con implacabile
inesausta durezza, si rivolge.

Il divenire, il tempo,
sudore acido sui bronzi,
polvere che intasa i propilei,
ma anche nel disfarsi chi la vede
meglio di altri ancora?
Vi è chi ne coglie,
potenza di potenza
frantumata
e tornata.

Triade frantumata
che sempre dentro sé stessa
riconduce
anche per l'Avatar che ne sta
fuori?



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